
L’azienda Hidrochemical Service S.r.l. è una azienda dell’area industriale di Taranto sita in contrada Rondinella e confinante con gli impianti della raffineria ENI. All’interno di questa azienda è previsto lo stoccaggio, il trattamento e la depurazione di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi provenienti sia da attività dell’area industriale che da quelle marittime portuali come ad esempio il trattamento delle acque di pulizia di cisterne delle navi.
Nel 2016, nei mesi di giugno e luglio, è stato effettuato un piano di caratterizzazione del sito con un monitoraggio dei terreni e delle acque di falda, in contraddittorio con Arpa Puglia. Questa caratterizzazione ha evidenziato una seria contaminazione della falda superficiale analizzata. I Risultati sono pubblicati dalla stessa azienda in una documentazione datata agosto 2017 insieme ad una analisi di rischio chiesta direttamente dal Ministero dell’Ambiente che, a sua volta, dopo aver ricevuto i risultati delle analisi ed in virtù delle evidenze che attestavano inquinanti nelle acque di falda, ha chiesto alla Hidrochemical di eseguire una stima di rischio sanitario associata alla sola volatilizzazione degli inquinati in falda al fine di garantire la sicurezza di chi lavora sugli impianti. Speriamo che lo stesso Ministero dell’Ambiente abbia chiesto un’analisi di rischio sanitario ad un organo competente per la migrazione degli inquinanti in falda.
Tutti i campioni prelevati dai piezometri e dai pozzi spia hanno mostrato superamenti rispetto ai limiti normativi previsti dal D.Lgs 152/2006 per le acque di falda superficiale che si trovano sotto gli impianti della Hidrochemical. L’inquinamento si attesta sia per i metalli metalli pesanti come Arsenico, Cromo, Ferro, Nichel, Selenio, Manganese, Boro che per inquinanti inorganici come Fluoruri e Solfati che per inquinanti organici come Benzene, Toluene e PCB. In questa tabella è facilmente deducibile il dato che supera i limiti della Concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) posti dalla legge. Il dato evidenziato è quello oltre i limiti e la colonna CSC è il limite di legge. Oltre a constatare che questi valori non a norma sono diffusi per tutti gli inquinanti e per tutte le analisi effettuate si rileva, purtroppo, che i limiti di legge non vengono superati di poche unità ma ci sono sforamenti che raggiungono valori abnormi e preoccupanti. Ad esempio, se prendiamo il parametro PCB, che tra l’altro è oltre i limiti in tutte le analisi, se il suo limite è 0,01 µg/l di quante volte è stato superato se il risultato di un’analisi è 120 µg/l? Per gli altri inquinanti ognuno può comprendere la portata del valore rispetto ai limiti di legge.
Non va diversamente, anzi va peggio, per le analisi effettuate in contradditorio da Arpa Puglia che confermano uno stato di contaminazione diffuso in tutto il sito. Anche queste analisi sono state trasmesse al Ministero dell’Ambiente.
Nonostante le precisazioni riportate sulla documentazione da parte della Hidrochemical, dove la stessa azienda ci tiene a precisare che sul sito sono presenti superfici asfaltate e che i serbatoi di stoccaggio e le vasche di trattamento sono attrezzate con bacini di contenimento, per Arpa Puglia non ci sono dubbi e a corredo delle analisi dichiara che “nonostante l’area Hidrochemical Service srl sia prossima alla Raffineria ENI di Taranto e risente delle pressioni ambientali della stessa, i metalli e i composti organici riscontrati nei piezometri PZ6 e PZ1 sono da considerarsi di origine di Hidrochemical Service srl”.
Per la Hidrochemical, come si legge nei documenti in allegato, l’assenza di contaminazione rilevata dalla caratterizzazione dei suoli sconfesserebbe la tesi di Arpa Puglia ed attribuirebbe il quadro ambientale che interessa l’azienda alla situazione generale che caratterizza l’intera area SIN di Taranto e di conseguenza dichiarara che “l’unica sorgente secondaria di contaminazione identificata è costituita dalle acque sotterranee (falda superficiale) al di sotto del sito”.
La falda inquina la falda insomma, sembrerebbe questa la tesi della Hidrochemical, e se questa è inquinata è perché è inquinata ovunque nell’itera area di Sito di Interesse Nazionale. Bene, anzi, male, malissimo. La contaminazione della falda incide sulla contaminazione della catena alimentare, la falda confluisce in mare e qui avvelena i pesci e il prodotto allevato in mitilicoltura, ed in entrambi i casi i dati Asl confermano la presenza di inquinanti nei pesci e nelle cozze.
La falda dell’area SIN di Taranto è seriamente compromessa e probabilemente in alcuni casi inquinata in maniera irreversibile, tutto ciò a causa delle attività industriali che persistono nell’area SIN di Taranto, una città che attende le bonifiche delle aree e che semplicemente pretende che siano rispettate le norme ambientali italiane ed europee.
Il Ministero dell’Ambiente ha delegato gli enti preposti a redigere una analisi di rischio sanitario? Chi è in questo caso il soggetto responsabile dell’inquinamento? Sarà individuato al fine di applicare la normativa comunitaria? Chi inquina paga? Benvenuti in Europa!
Fonte: Peacelink.it – https://www.peacelink.it/ecologia/a/44951.html