
Ricerca sui lavoratori ILVA di Taranto e sui cittadini esposti all’inquinamento
I risultati della ricerca dimostrano che sia i lavoratori dell’acciaieria sia i pazienti che vivono in un’area altamente inquinata mostrano una percentuale media di frammentazione del DNA dello sperma superiore al 30%, evidenziando un evidente danno allo sperma
5 gennaio 2021
I fattori ambientali potrebbero avere un ruolo chiave nel continuo e notevole declino della qualità dello sperma osservato negli ultimi decenni. Questo studio ha confrontato i parametri seminali e il DFI spermatico (DNA fragmentation index) negli uomini che vivono in aree con diversi livelli di inquinamento atmosferico. I risultati dimostrano che sia i lavoratori dell’acciaieria che i pazienti che vivono in un’area altamente inquinata mostrano una percentuale media di frammentazione del DNA dello sperma superiore al 30%, evidenziando un evidente danno allo sperma. In questo lavoro, sono state utilizzate due diverse tecniche per misurare il danno al DNA spermatico nei gruppi di pazienti, riscontrando in entrambi i casi un DFI spermatico elevato nei pazienti che vivono in aree inquinate. Reputiamo la frammentazione del DNA dello sperma come un prezioso indicatore precoce della presenza e degli effetti nocivi dell’inquinamento. Suggeriamo che la valutazione del DNA spermatico possa essere sia un indicatore della salute individuale e della capacità riproduttiva, sia un dato adatto per collegare l’ambiente circostante con i suoi effetti.
Liana Bosco, Tiziana Notari, Giovanni Ruvolo, Maria C Roccheri, Chiara Martino, Rosanna Chiappetta, Domenico Carone, Giosuè Lo Bosco, Laura Carrillo, Salvatore Raimondo, Antonino Guglielmino, Luigi Montano
autori della ricerca
Sperm DNA fragmentation: an early and reliable marker of air pollution
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29448163/
Environmental Toxicology and Pharmacology 2018 Mar;58:243-249.
doi: 10.1016/j.etap.2018.02.001. Epub 2018 Feb 7
Fonte: Peacelink.it – https://www.peacelink.it/ecologia/a/48242.html