ECHOES: la newsletter del Civil MRCC

In questa pagina pubblichiamo, e rendiamo integralmente scaricabili nella loro versione in lingua italiana, i primi tre numeri di ECHOES (n. 1 luglio/agosto, n. 2 settembre/ottobre, n. 3 novembre 2022) il bollettino di notizie e analisi sulla situazione delle attività SAR nel Mediterraneo Centrale.

ECHOES è prodotto dal CivilMRCC, ovvero dal “Centro civile di coordinamento del soccorso marittimo”, una piattaforma di documentazione e cooperazione per le persone in difficoltà nel Mar Mediterraneo centrale.

Perché un CivilMRCC?

Con oltre 20.000 migranti morti o dispersi dal 2014, il Mar Mediterraneo centrale è tra le frontiere più letali del mondo. Le morti in quest’area non sono accidentali. Sono il risultato di politiche, azioni e omissioni sostenute e portate avanti dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri.

L’obiettivo dell’”esternalizzazione delle frontiere” è chiaro: nessuno deve attraversare il Mediterraneo. A tal fine, l’UE e i suoi Stati membri collaborano e delegano il compito di presidiare i confini acquei a Paesi terzi, nonostante questi non siano affatto sicuri.

Negli ultimi anni, l’intera responsabilità di intervenire per intercettare le persone nel Mediterraneo centrale è stata delegata alla Libia e alla Tunisia. Tuttavia, questi due Paesi non solo non hanno la capacità di assumersi appieno questa responsabilità, ma soprattutto non sono in grado di offrire un luogo sicuro per lo sbarco, come richiesto invece dal diritto internazionale. In Libia, in particolare, le persone devono affrontare prigionia, tortura, sfruttamento e violenza.

Mentre molti decidono o sono costretti a rischiare la vita attraversando il Mediterraneo centrale per cercare protezione in Europa, invece di garantire loro un canale sicuro d’ingresso, gli Stati dell’UE hanno istituito un sistema su larga scala di rimpatrio forzato verso la Libia e la Tunisia.

Di conseguenza, le Autorità marittime di Paesi membri della UE sono diventate sempre più disfunzionali nella regione, adottando una pratica di omissioni sistematiche, interventi ritardati e facilitazione dei rimpatri forzati, in violazione delle leggi del mare e delle convenzioni internazionali sui diritti umani. In questo contesto, il CivilMRCC è stato fondato per garantire il soccorso delle persone in pericolo in mare e il loro sbarco in un luogo sicuro, nel pieno rispetto delle norme del diritto internazionale.

Che cosa fa il CivilMRCC?

Alla luce della necessità di colmare il colpevole vuoto lasciato dalle Autorità nelle acque internazionali tra le coste della Libia e l’Europa, il CivilMRCC:

  • si adopera per responsabilizzare gli Stati costieri sul loro dovere di coordinare le attività di ricerca e salvataggio nel rispetto dei principi dei diritti umani e per sostenere i comandanti delle navi impegnate nelle operazioni di salvataggio in mare;
  • facilita e migliora la cooperazione e la comunicazione tra i diversi attori non-statali impegnati nelle operazioni di ricerca e salvataggio (SAR – Search and Rescue) in mare;
  • raccoglie dati e informazioni sui casi che hanno bisogno di soccorso nell’area del Mediterraneo centrale, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere le iniziative di inchiesta e pressione politica.

La presenza della società civile in mare è necessaria per monitorare e documentare le violazioni dei diritti fondamentali delle persone e per evitare la continua perdita di vite umane, che sono il risultato delle politiche migratorie europee restrittive e del mancato rispetto dei principi SAR. Il CivilMRCC fornisce l’infrastruttura necessaria per consentire agli attori civili di fornire assistenza in mare, sostenendo lo stato di diritto contro le pratiche irresponsabili e ciniche degli Stati sovrani

Chi è il CivilMRCC?

Il CivilMRCC è una rete di diversi attori non governativi e individui con esperienza SAR nel Mediterraneo. Non è quindi un attore vero e proprio, ma una rete di solidarietà fluida e in costante crescita. Il progetto è auto-organizzato e l’infrastruttura è costruita da tutti gli attori coinvolti.

Sostiene la flotta di ONG che dal 2014 hanno assistito e portato in salvo decine di migliaia di vite. Ciò è avvenuto attraverso i salvataggi in mare effettuati dalle navi delle ONG e i voli di monitoraggio aereo dei loro velivoli, nonché attraverso Alarm Phone, il centralino telefonico d’allerta, che ha assistito oltre 4.000 imbarcazioni in pericolo dal 2014.

Il CivilMRCC intende contribuire a creare una rete di solidarietà a sostegno delle persone in movimento e si impegna a garantire assistenza in mare tutelando il diritto internazionale.

Buona lettura!

Fonte: Mediterranea – https://mediterranearescue.org/news/civil-fleet/echoes-newsletter/

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