Afghanistan, a due anni dalla presa di Kabul

Storie dai Centri di EMERGENCY

Mohammad Reza ha 60 anni, stava raccogliendo a terra vecchi oggetti metallici da rivendere. Ha toccato una mina; ha perso due dita. È stato portato in un ospedale dove ha ricevuto alcune cure, ma lì ha trascorso solo una notte perché i trattamenti e il ricovero costavano troppo per lui. Poi ha scoperto il Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Kabul. “Mi avevano detto che avrei ricevuto cure senza pagare nulla. Ero dubbioso, ma ci sono andato. Sono davvero felice, mi sento a mio agio e al sicuro, ‘come un bambino nella pancia della mamma’”, racconta sorridente. L’unica cosa che lo preoccupa è il suo futuro: “Sono povero e non potrò ricominciare a lavorare, come tornerò alla vita normale?”.

Bibi Hajar è stata ricoverata nel Centro di maternità di EMERGENCY ad Anabah con una diagnosi di acidosi metabolica a termine di gravidanza. Ha 40 anni e vive a Parian (2500 metri sopra al livello del mare). Ha tre figli maschi e 4 figlie femmine. Ha sposato suo marito quando aveva 11 anni ed è subito diventata madre. Lei si occupa degli animali e suo marito guadagna trasportando pietre. A causa della crisi economica non hanno molti soldi, e quindi poco da mangiare. Bibi perciò non ha mangiato per molti giorni fino a sviluppare la patologia che l’ha portata a farsi ricoverare. Dopo tanti sforzi sia economici che fisici è riuscita a raggiungere il Centro dove ha partorito il suo bambino ed è stata curata.

Farah è un’ostetrica, ha 25 anni e lavora nel Centro di maternità di EMERGENCY ad Anabah da 5 anni. Nonostante la giovane età è una delle capoturno della maternità. Ha sulle proprie spalle la responsabilità di tutto quello che succede nel suo turno. Farah ha due fratelli e due sorelle e quando il padre le ha chiesto se nella vita si volesse sposare o volesse continuare a studiare lei ha risposto con fermezza di voler continuare a studiare. Dopo le scuole si è laureata in ostetricia ma non le è bastato e ha continuato a studiare. Si è laureata in medicina ed ora vorrebbe entrare alla scuola di specialità in ostetricia e ginecologia del Centro di maternità di EMERGENCY in Panshir. A chi le chiede se è stanca risponde: “Non si è mai stanchi per aiutare le persone”.

Fonte: Emergency – https://www.emergency.it/blog/dai-progetti/afghanistan-a-due-anni-dalla-presa-di-kabul/

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